Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

mercoledì 20 gennaio 2010

Abbasso l'amore

Viva il vintage

Down with Love (2003)
di Peyton Reed
commedia


L'intreccio è poco più che un abbozzo: lui è un astronauta, venerato come una star, lei la fortunata autrice di un best seller femminista. Si incontreranno, si scontreranno. Ma, proprio come accadeva nelle commedie di cinquant'anni fa, quello che conta non è la trama, ma l'avere dei dialoghi agili e pungenti e dei personaggi ammiccanti, catapultati in situazioni curiose e divertenti dove l'equivoco è sempre pronto ad innescare la risata. Gli anni '60 sono ricalcati a oltranza: tutto è frivolo, leggero, scanzonato, dall'efficace ricostruzione degli interni, ai costumi color pastello, ai personaggi dal sorriso sempre bianco (Renée Zellweger ed Ewan McGregor sembrano provenire da un'altra epoca) al finale spensierato che accettiamo, come il resto del film, come un magico tributo agli anni che furono.

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