Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 9 marzo 2010

Malcolm X

Rabbiosa agiografia di un leader

Malcolm X  (1992)
di Spike Lee
drammatico


Vita, morte e miracoli di Malcolm Little e del suo percorso da criminale di bassa lega dai vestiti troppo colorati (la prima ora è sostanzialmente un gangster movie, ed è anche la parte più riuscita) a leader intellettuale che sposò la causa della Nazione dell'Islam, gruppo attivista ed estremista che considerava  l'uomo bianco come il male assoluto e predicava corano&razzismo. Malcolm si fa chiamare "X" ripudiando il nome affibiato ai suoi antenati deportati dall'Africa, smuove le folle con un cenno e infervora gli animi con il suo carisma incitando alla violenza e alla rivolta. Ma la sua personalità lo rende pian piano un soggetto scomodo in seno alla setta militante, da cui si distacca definitivamente dopo otto anni quando scopre che la loro guida, il "molto onorevole Elijah Muhammad" non è poi così onorevole. Il pellegrinaggio (quasi documentaristico)  alla Mecca conduce alla seconda conversione, quando si acuisce quella spiritualità che gli consente di pregare fianco a fianco con i bianchi, uniti sotto lo stesso dio, e che lo porta alla rinascita religiosa e ad un parziale dietro front rispetto alle posizioni più estreme. Ma la guerra fredda con la Nazione dell'Islam si è oramai fatta rovente e la tragedia è annunciata. Controversa biografia dalla durata esageratamente dilatata (anche se la straordinaria performance di un camaleontico Denzel Washington agli esordi olia spesso gli ingranaggi) di un uomo che fu sicuramente un punto di riferimento per la comunità afroamericana negli anni '50/'60anche se per gran parte della sua vita cercò di fomentare nei neri quei sentimenti di odio e di rabbia che lui contestava ai bianchi.

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