Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

lunedì 11 ottobre 2010

Ultimo minuto

Ultimo minuto (1987)
di Pupi Avati
commedia


Ugo Tognazzi è dirigente e fac totum di un club di serie A, una vita dedicata alla "sua" squadra, evitando il fallimento anche utilizzando metodi poco puliti. E' lui l'artefice del cambio di proprietà: alla vigilia della ripresa del campionato il nuovo presidente porta entusiasmo ma anche una nuova mentalità, tagliando i ponti col passato e con la faccia sporca del calcio, quella intrallazzata con tifoseria organizzata e potere. L'amore per il calcio, e per la figlia, fidanzata in segreto con il bomber del club, lo spingeranno a tornare nuovamente in pista per riprendersi ciò che era suo. Ben sapendo dell'assoluta inconciliabilità tra calcio e cinema, Pupi Avati decide di lasciare l'azione sullo sfondo per concentrarsi sulla psicologia dei personaggi e sui loro rapporti, delineando un nostalgico racconto accolto nell'affascinante cornice del mondo del calcio.

2 commenti:

  1. Ma ti prendi dei soldi per recensire sempre bene i film di Avati? Mah...

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  2. E aggiungo, quando i giornalisti diventano servi, non è mai bello.

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