Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

giovedì 11 febbraio 2010

Il treno per Darjeeling

I Tenenbaum on the road

The Darjeerling Limited (2007)
di Wes Anderson
commedia/drammatico


Tre fratelli alla ricerca delle loro origini. Tre personaggi bizzarri che si muovono in un'India dai colori accesi per ritrovare la madre disertrice del paterno funerale. A guidare la comitiva c'è Francis, con il volto furbo (e fasciato) di Owen Wilson. Convinto, determinato, spingerà Peter (ottimo Adrien Brody ) e Jack in un viaggio sulla cui strada incontreranno personaggi grotteschi, situazioni assurde alternate ad altre più drammatiche. I Whitman sono come i Tenenbaum, ritratti nel precedente lavoro di Wes Anderson: protagonisti stralunati di una storia kitsch dal fondo malincolinco che sterza sempre sulla strada dell'ironia prima di imboccare quella del dramma. Ognuno ha le sue storie e i suoi problemi, alcuni si risolvono, altri rimangono sospesi, emblema di un film che riesce a non cadere definitivamente nel gorgo della pacchianeria grazie alla mano sensibile del regista e all'originale vivacità di personaggi e situazioni.

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