Effetti poco speciali
Pirates of The Carribean: Dead Man's Chest (2006)
di Gore Verbinsky
avventura
Ritorna la sgangherata ciurma di Jack Sparrow e soci, tra lupi di mare, filibustieri e gran sfoggio di effettacci che fin da subito hanno la meglio su una trama ingarbugliata all'eccesso. A minacciare la quiete del capitano della Perla Nera c'è questa volta Davy Jones, pirata dalle fattezze di polipo che recluta miserabili e mezzi morti per tramutarli in dannati al suo servizio. Sparrow gli deve cento anime per saldare un antico debito (fu lui a donargli la prestigiosa nave ripescata dagli abissi) e preferisce la terra al mare per non incappare nel terribile mostro marino lanciato sulle sue tracce. Il forziere del titolo è l'oggetto agognato per porre fine al problema, ma in molti sono alla sua ricerca, compresi Will Turner ed Elizabeth Swann, promessi sposi divisi sull'altare. Poi ancora le solite risse, le solite bottiglie rotte in testa, le solite risposte pronte, qui poco affilate come le spade che non tagliano mai. Tanta (troppa) azione ridotta spesso a chiassosi inseguimenti alla Wile Coyote. Il risultato è una confusa accozzaglia di situazioni e personaggi iperattivi che soffocano le buone intuizioni del primo capitolo della saga.
martedì 16 febbraio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento