Nuovorealismo
Nuovomondo (2006)
di Emmanuele Crialese
drammatico
Incipit di silenziosa bellezza: padre e figlio si arrampicano scalzi sulla montagna, portando in bocca una pietra che depositeranno ai piedi di una croce. Umili, sporchi, trasandati, chiederanno un segno alla Madonna per scegliere la strada da seguire: restare nella natia Sicilia o attraversare l'Oceano per raggiungere la terra promessa dove le carote sono giganti e i soldi crescono sugli alberi? Partiranno, con madre/strega e figlio/fratello muto al seguito, barattando l'asino con vestiti nuovi e scarpe (da usare rigorosamente solo sulla strada asfaltata, per non consumarle) e imbaracandosi con fatica sulla gigante nave degli emigranti (e la sequenza che la vede allontanarsi da porto dividendo la folla è un magistrale virtuosismo registico) diretti verso un'America che sembra impossibile da raggiungere, sempre nascosta allo sguardo dalla nebbia o da vetri opachi che la trasformano in meta da sogno anche quando sembra a portata di mano: a Ellis Island, la porta d'oro (così è il titolo per l'edizione internazionale) inizierà la vera odissea, tra visite mediche, test da superare e giovani donne da maritare, ostacoli burocratici che disciplinano l'idoneità della gente del vecchio Mondo ad entrare in quello nuovo, moderno, dove le regole dell'altro non valgono più. Superbo documento e testimonianza di una pagina drammatica del nostro Paese, narrata con soave tocco e terroso coinvolgimento dotato di nuovo realismo che traspira sudore e polvere nella rigorosa ricostruzione storica ma che sa concedersi gustose deviazioni oniriche.
martedì 25 maggio 2010
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