Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

mercoledì 11 agosto 2010

Baarìa

Estenuanti quadretti da spot Baarìlla

Baarìa (2009)
di Giuseppe Tornatore
drammatico

La solita Sicilia finto-polverosa di Tornatore, da vent'anni in cerca di bissare il successo di Nuovo Cinema Paradiso. Qua raduna un cast all star made in Trinacria (troppi i cameo, che appositamente non cito per non dare soddisfazioni all'autore che sicuramente si sarà compiaciuto del gesto) per allestire un affresco sulla vita di un paesino in provincia di Palermo che attraversa cinquant'anni di storia italiana. La trama sembra quella del sopracitato capolavoro del 1988, la realizzazione no: decine di fulminei quadretti, incentrati sulla vita di Peppino Torrenuova, seguito nel suo percorso di crescita da ragazzino a vecchio padre di famiglia. Qualche rara chicca, molte situazioni stereotipate, un compendio di miti, riti e usanze barbare che intrecciano povertà e riscatto, valori genuini (ovviamente laici: ma come si fa a parlare della tradizione popolare siciliana senza citare le sue radici cristiane?) e orgoglio siculo: vorrebbe essere uno spot per l'isola, ma troppo spesso, come qualcuno ha fatto notare, somiglia più a un mega spot della Barilla con sorrisoni, buoni sentimenti e musica a sfumare. Se avete voglia di volti veramente sporchi cercate in zona Crialese o Diritti, che di cinema patinato che si finge rozzo non se ne può più.

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