Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

giovedì 14 gennaio 2010

Yes man

Il decennio "no" di Jim Carrey

Yes Man (2008)
di Peyton Reed
commedia comica


Se in Bugiardo Bugiardo si trovava costretto a dire sempre la verità, qui Jim Carrey, impiegato dall'esistenza monotona che costeggia la vita e l'amore invece di viverli appieno declinando inviti, proposte e nuove amicizie, è condannato a non poter più rifiutare richieste di aiuto e novità varie che la realtà gli metterà di fronte, scoprendo ovviamente di potersi godere di più la vita. Intendiamoci: il film non è esente da sparuti elementi umoristici che strappano il sorriso (da citare i duetti con il suo strampalato datore di lavoro), ma siamo ben lontani dalle commedie degli anni '90 che portarono alla ribalta il folletto dalla faccia di gomma che nel nuovo millennio non ne ha quasi imbroccata una (fatta eccezione per il sottovalutato, complice la traduzione del titolo, Se mi lasci ti cancello); e se il risultato non è catastrofico come nei deludenti Number 23 o Dick e Jane lo si deve al fatto che a dirigere il tutto c'è Peyton Reed, autore dei tocchi raffinati di Abbasso l'amore e del discreto Ti lascio, ti odio, ti...

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