Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 16 marzo 2010

Wall Street

Le radici della crisi

Wall Street (1987)
di Oliver Stone
thriller


Spietata radiografia dell'America del libero mercato alla vigilia del crollo della Borsa di New York (e circa vent'anni prima della crisi: ma le cause affondano in quegli anni le loro radici). Bud Fox è un broker a caccia di un "elefante", investitore facoltoso che gli faccia fare il salto di qualità. Punta al bersaglio grosso: Gordon Gekko (un eccezionale Micheal Douglas, Oscar nel 1988) è il potere in persona, fiuta affari come un segugio e considera il pranzo roba "per chi non ha niente da fare". Lavora 24 ore su 24, si circonda di belle donne e brutti quadri che però gli fruttano milioni e incarna il perfetto modello del self made man all'americana, che ha scalato le vette del business ma vuole sempre di più. Tra i due nasce un sodalizio ma ben presto il giovane verrà travolto da un mondo sordido di giochi sporchi dove l'avidità regna sovrana. Ritratto di un'America dimentica delle sofferenze ("non c'è nulla di nobile nella miseria") che ha smarrito quel legame tra lavoro e guadagno, dove chi gestisce imprese e aziende non è più colui che le ha create, che ha realizzato qualcosa con le proprie mani con l'obiettivo di guadagnare ma anche di costruire, ma gente senza valori se non quello del dio denaro, della ricchezza. Film cult, punto di riferimento per l'iconografia del genere, dai colletti bianchi all'uomo d'affari cinico, dal broker devastato con la cravatta allentata, all'attico nell'Upper West Side che guarda i grattacieli. La luce del tramonto che li illumina è sinistramente malinconica. Specie se vista con gli occhi dell'odierna crisi che trova parte delle sue ragioni proprio in quella mentalità.

3 commenti:

  1. Una curiosità: nel film recitano sia Martin che Charlie Sheen (è Bud Fox), che anche nella finzione interpretano il ruolo di padre e figlio. Geniale la citazione in Hot Shots, film demenziale che ha per protagonista proprio Charlie Sheen: in una scena su un fiume, la sua barca ne incrocia un'altra, a bordo della quale c'è il padre (da notare che in questo frangente c'è un ulteriore omaggio ad altri due film, Apocalypse Now, in cui recita Martin e Platoon, dove protagonista è invece il figlio): le due barche si sfiorano, i due si guardano e si gridano l'un l'altro: "Sei stato grande in Wall Strreet!"
    http://www.youtube.com/watch?v=B4PNZqnaZzo

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  2. il genere demenziale meriterebbe un bell'approfondimento.

    le migliori scene dei film più stupidi, da l'aereo più pazzo del mondo a amerinca pie

    già mi vien da ridere

    roo

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  3. Assolutamente si, anche se è un genere in cui sono molto selettivo (ad esempio hai citato probabilmente quelli che sono, a mio avviso, due antipodi del genere). Lo tengo a mente per un futuro approfondimento

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