Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

lunedì 22 marzo 2010

Cado dalle nubi

Politically scorrett'

Cado dalle nubi (2009)
di Gennaro Nunziante
comico


La zelighiana migrazione dal cabaret al grande schermo è un fenomeno che negli ultimi due lustri ha visto una moltitudine di comici abbandonare il palco per provare a trasporre le proprie gag al cinema, con qualche episodio felice (Aldo, Giovanni e Giacomo piuttosto che Ale&Franz) e tanti disastri. Qui ci prova l'ultimo fenomeno di casa Zelig, Checco Zalone (al secolo Luca Medici), con una commedia semi biografica che racconta la migrazione al Nord di uno strampalato cantante in cerca di successo. Il risultato è un film piacevole, scorrevole, in cui si ridacchia. Ma va detto che il tutto è tenuto insieme unicamente dalla frizzante e schietta verve del comico/cantautore pugliese costruita su di un' ironia volutamente ignorante che non si risparmia colpi bassi su politica, religione e razzismo, più che dalle gag ben congegnate che ai colpi sotto la cintura all'insegna del politically "scorret" alternano scivoloni nei soliti clichè a base di equivoci spesso scontati.

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