Sogni d'oro
Inception (2010)
di Christopher Nolan
thriller
Film ingarbugliato all'inverosimile, che a confronto Matrix sembra il manuale delle giovani marmotte. Cobb (Leonardo Di Caprio, probabilmente ad oggi il miglior attore hollywoodiano) ha la capacità di inserirsi nei sogni altrui per estrapolarne pensieri reconditi, ma la sua ultima "vittima" si trasforma in cliente proponendogli una missione estrema: non "rubare", ma innestare un'idea nella mente di un giovane miliardario prossimo a ricevere in eredità l'impero economico del padre. Cobb recluta una banda di onirici furfanti, studia il piano, snocciola dati su fisica, spazio e tempo mentre l'occhio dello spettatore si perde nel mondo delle immagini: il dream team (cast da sogno accuratemaente selezionato: Joseph Gordon-Levitt di (500) giorni insieme, Ellen Page di Juno, Cillian Murphy di Il vento che accarezza l'erba) dovrà andare nella profondità estrema della mente del giovane ereditiere, creando un sogno dove si sogna di sognare; ma dove il subconscio dei visitatori, specie quello di Cobb, afflitto dai sensi di colpa per la perdita della moglie, interferirà pericolosamente. Cortocircuito? Mai, grazie alla precisa regia di Christopher Nolan che allestisce un esaltante filmone/giocattolone, più adrenalinico che psicologico, ma che riesce a non perdersi anche quando la trama si fa cervellotica, ovvero sempre. Va detto, bisogna avere voglia e concentazione per mettersi davanti a un film così: chi non lo capisce lo maledirà, chi lo ha capito ne esalterà il genio, sentendosi genio a sua volta. Ma dopo due ore di onirica poesia e allettante potenza visiva, il risveglio sarà comunque appagante.
sabato 25 settembre 2010
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Il nome che Nolan dà al personaggio interpretato da Di Caprio è un chiaro tributo al protagonista del suo primo lungometraggio: entrambi, infatti, si chiamano Cobb.
RispondiEliminaL'ho visto a Londra due mesi fa e rivisto in Italia settimana scorsa: anche se non lo capisci (e io, in inglese non l'avevo capito tutto) (ma poi ho scoperto anche in italiano) l'unica parola che definisce nolan è genio.
RispondiEliminaPerchè ancora oggi i conti non tornano completamente, ma il tema è che uno che fa un film sui sogni legando senza rompere la minchia sullo psicologismo junghiano ma anzi affidandosi alla fenomenologia nel 2010 è già un fenomeno. Se poi lo fa senza dover dire la sua sulla crisi-inter del mondo moderno contemporaneo ma per sviluppare il cinema nella sua magnificenza allora è proprio un genio.
E' una storia di ladri, non l'escatologia del mondo moderno. E' più the italian job che matrix.
Visto finalmente ieri sera. La mia modesta opinione è che sia un gran film. Geniale l'idea e il modo in cui è raccontata e alla fine non è nemmeno troppo incasinato: per dirla tutta, Memento mi sembrava molto peggio. Molto bella la soluzione di legare la vicenda di Cobb/Di Caprio con quella principale del furto. E affascinante tutto il modo in cui è trattata la questione dei sogni, dal subconscio che si ribella al tempo che scorre più lentamente.
RispondiEliminaUnica cosa che non ho apprezzato molto è il finale un po' troppo "sparatutto" e poi c'è un punto che non mi è chiaro: se al terzo livello del sogno 10 ore corrispondono a 10 anni, com'è che se ne escono tutti dopo apparentemente un giorno solo? E il giapponese del cazzo? Non doveva svegliarsi con la mente in pappa?
Boh, probabilmente mi è sfuggito qualcosa. Comunque gran film, non ci capisco un cazzo ma direi che, nella mia personale classifica, Nolan rimane uno dei pochissimi che non mi ha mai deluso...