Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

venerdì 30 novembre 2012

Due cuori e una provetta

Il seme della noia 

The Switch (2010)
di Josh Gordon, Will Speck
commedia


Jennifer Aniston è sempre lei, bella, simpatica e indecisa quanto basta per annoiare (se non indisporre) in tutti i film in cui recita. Qui è una single quarantenne il cui desiderio di maternità si scontra con l'assenza della materia prima: senza un partner, ricorrerà a un gentile erculeo donatore per procreare. L'amico del cuore (Jason Bateman), troppo imbranato per dichiararsi, semina però imbarazzi ed equivoci: quando, sette anni dopo, farà ritorno a New York con il figlio, sarà l'unica a non accorgersi della sottile somiglianza fisica e caratteriale che unisce i due maschietti. Sterilità cinematografica senza orgasmi comici, che si trascina cercando di trattare temi "seri" con ironia, riuscendo solo a rendere troppo poco divertente una tragicommedia.

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