Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 12 gennaio 2010

Primo amore

Cinema denso ma senza peso

Primo amore (2004)
di Matteo Garrone
drammatico



Quello di Matteo Garrone, il regista che ha portato Gomorra sul grande schermo, è un film spietato e agghiacciante in cui si sente l' eco di Marco Ferreri, o meglio, il suo negativo: laddove lui utilizzava la grande abbuffata come succedaneo all’affettività, qua è l’anoressia a sostituire un amore altrimenti impossibile. Superba interpretazione di Vitaliano Trevisan (che firma la sceneggiatura assieme a Garrone) e di Michela Cescon (che viene dal teatro e si vede) e perfetto cinematograficamente il lento crescendo che porta lui a costringere lei a perdere peso fino a raggiungere 40 kg. Storia densa e drammatica che scivola via senza mai essere pesante aprendo molte tematiche, in primis sul rapporto di coppia e su come può essere deleteria la pretesa sull’altro e il progetto che spesso si ha sulla persona amata.

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