Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

sabato 16 gennaio 2010

The Producers - Una gaia commedia neonazista

Un gaio imperdibile musical

The Producers (2005)
di Susan Stroman
muscial/commedia

Max Bialystock è uno sciagurato produttore teatrale nell' era Boadway che dall'incontro con il ragioniere Leopold Bloom partorisce l'idea di realizzare la "peggior commedia mai scritta, col peggior regista e i peggiori attori", un ultrakitch musical su Hitler che secondo i piani dovrebbe farli arricchire. Un caleidoscopio di personaggi accattivanti (giù il cappello per Nathan Lane, Matthew Broderick e Will Ferrel) si muovono leggiadri come in un cartone della disney ma con il politicamente scorretto garantito dalla spruzzata di comicità di Mel Brooks (alla regia nella prima versione del musical, da lui diretto nel 1968 e poi portato sul palco nel 2001, qui sceneggiatore e produttore) sempre ad un passo dal demenziale. Gli stacchetti, frivoli, ammiccanti ed eccentrici ("nello stesso giorno ho fatto un giuramento di Sigfrido e ho ballato la conga con uno sbirro, un marinaio e un indiano cherooke estremamente amichevoli" dirà Leo a fine giornata) sono dotati di uno straordinario magnetismo, e quando in scena fa la sua comparsa Uma Thurman (qui a metà strada tra Marylin e Sharon Stone) il capolavoro è completo.

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