Stile senza fortuna
Match Point (2005)
di Woody Allen
thriller
Il tennis come metafora della vita: sfondare o fallire è questione che riguarda più il caso, la fortuna, che l'abilità e il talento. Chris è un giovane irlandese che viene dai bassifondi: se ne è tirato fuori grazie al duro lavoro e ora insegna tennis alle classi agiate di Londra che vivono circondate dal lusso passando il loro tempo tra una battuta di caccia e una sera all'opera. Entrerà così a far parte di questo mondo, corteggiando la dolce Chloe ma attratto dalla seducente Nola (Scarlett Johansson), americana fidanzata con il frivolo rampollo della famiglia: lui "gioca pesante", lei ha "le labbra sensuali" e poca propensione alla fedeltà; scatterà la passione in un campo di grano, per lei sarà un breve istante, per lui un'ossessione continua. La ricontrerà una volta sposato dando origine ad un torbido trio destinato a risolversi in tragedia. In una Londra fotografata da una straordinaria luce che esaspera l'atmosfera decadente che circonda l'alta borghesia si mescolano thriller e dramma borghese, ma quello che più si apprezza è lo stile: la confezione è impeccabile, ma la riflessione sul rapporto tra caso e fortuna, talento e impegno, delitto e castigo, è superficiale e caotica. Trapela ad ogni inquadratura il desiderio di Woody Allen di offrire un'analisi acuta e profonda delle vicende umane, ma Dostoevskij, che sul tema è autore di ben più profonda disamina, è spiattellato in primo piano con deludente superficialità.
giovedì 20 maggio 2010
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Come dramma è poco originale, come thriller poco emozionante, come "contenuti" di disarmante superficialità: se la tira sputando un paio di simbolismi accattivanti, ma al fondo non sa neanche lui cosa vuole dire (o se lo sa, è di una banalità sconcertante). Il tutto in una confezione di gran qualità, ma non basta per salvare un film ostentatamente pretestuoso.
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