Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

venerdì 15 gennaio 2010

State of play

Torbido giornalismo d'assalto

State of Play (2009)
di Kevin MacDonald
thriller


Cal McAffrey è un consumato giornalista d'altri tempi che ha i modi rozzi e la faccia barbuta di un trasandato ed efficace Russel Crowe. Il suo ex coinquilino al college, Stephen Collins (il solito inespressivo Ben Affleck), è ora un rampante deputato che verrà invischiato in una brutta storia di sesso e potere che l'amico giornalista cercherà di rattoppare a dovere. Thriller che vuol farsi arguto ponendo interrogativi su cosa vuol dire ricercare la verità (più di cronaca che della vita) e su quale sia il ruolo del giornalista (qui, come spesso oggi accade, si sostituisce nel bene e nel male a magistratura e forze di polizia) e che sebbene abbia il merito di non scomporsi anche quando la trama si infittisce, risulta un po'bolso senza mai riuscire a catturare fino in fondo le nostre emozioni.

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