Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 20 luglio 2010

Si può fare

Scarti da favola

Si può fare (2008)
di Giulio Manfredonia
commedia


Toni lievi per trattare un argomento delicato: Claudio Bisio è un sindacalista mandato al confino nella "Cooperativa 180" a causa della pubblicazione di un libro non abbastanza allineato. Qui è chiamato a gestire malati mentali di diverso stampo che il medico di turno tiene sedati per evitare problemi. E' tutta gente "che ha dentro l'inferno", reietti subumani che il nuovo direttore decide però di guardare come persone. Li considera soci, ne scopre il talento e la genialità, li fa lavorare e insieme fanno il boom, riutilizzando scarti di materiale per produrre parquet artistici. Loro, scarti della società, si trovano al centro delll'attenzione, si emancipano dal centro dov'erano reclusi e scoprono che senza medicine tornano ad essere liberi con il loro desiderio di una vita normale che non gli è negata. Sembra un'illusione, la dura realtà è dietro l'angolo. Favolona commovente dove le forzature poetiche si tollerano volentieri a fronte della simpatia e tenerezza dei personaggi (eccellenti prestazioni di molti attori). E soprattutto, la dimostrazione che, in Italia, un film "di parte" che non cada in deformità ideologiche si può fare.

Nessun commento:

Posta un commento