Proof of Life (2000)
di Taylor Hackford
thriller/azione
Terry Thone lavora come negoziatore per conto di un'agenzia privata: quando c'è un rapimento chiamano loro per trattare il rilascio dell'ostaggio. Ha il volto e l'anima inspiegabilmente tormentati (sono quelli di un piatto Russel Crowe) ma il cuore d'oro, cosa che lo spingerà ad occuparsi gratuitamente del caso di Peter Bowman, ingegnere che sta seguendo la costruzione di una diga in Sudamerica, preso a forza dai guerriglieri. Contratterà per cento giorni sul prezzo, come fosse al mercato, mentre gli occhi dolci di Meg Ryan, tiepida moglie del rapito, si faranno sempre più grandi per lui. Thriller confuso e poco accattivante che cerca di combinare grossolanamente dramma e fanta politica, trascinandosi stanco senza mai incidere. Quando le prove circa la salute del rapito (le "proof of life" del titolo, che un'orrenda traduzione si ostina a chiamare "prove in vita") non danno più certezze, si opta per l'incursione tra le montagne per salvare ostaggio e film, rianimato con mezz'oretta di intensa azione che riscatta la prima parte del film.
mercoledì 3 marzo 2010
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