Pittorica Passione laica
Mamma Roma (1962)
di Pier Paolo Pasolini
drammatico
Mamma Roma è una donna (intensa, commovente Anna Magnani), ma anche un concetto. E' il proletariato che intravede una luce in fondo al tunnel della miseria e anela al benessere borghese, e nel farlo mostra un volto sfrontato che ride in faccia alle avversità, tradendo però un' anima drammatica. Costretta per anni a fare "la vita", quando il suo protettore si sposa può finalmente iniziare a condurre una vita normale, abbandonare la periferia dei "burini" e garantire al giovane figlio un'esistenza dignitosa. Il film è tutto incentrato sul loro rapporto e sull'attaccamento smisurato della madre al destino del figlio: lei è protettiva, si barcamena tra l'autoritarismo e l'indulgenza, ma ogni suo gesto è segnato dall'amore per Ettore, ragazzo di strada dal cuore buono ma incline a cacciarsi nei guai e a frequentare brutte compagnie nell'assolata e brulla campagna romana. Quando l'ex protettore tornerà a bussare alla porta, i fantasmi di un tempo, oscuri al figlio, riemergeranno dal passato portando ad un sensazionale e straziante crescendo drammatico di pittorica bellezza che spezzerà tragicamente le aspirazioni di classe e i progetti di Mamma Roma. Straordinario capolavoro stilistico in cui tutti gli elementi cinematografici, regia, fotografia (il film si apre citando L'ultima Cena e si chiude con il Cristo Morto del Mantegna), musiche, recitazione (da quella "professionale" della Magnani a quelle "di strada" dei ragazzi) contribuiscono a raccontare con delicata forza un dramma spietato.
venerdì 2 aprile 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Forse il film più bello di Pasolini. Personalmente amo molto anche "Accattone", ma "Mamma Roma" è senz'altro su un altro livello e le parole e le immagini che usi per descriverlo sono appropriate, incisive, perfette.
RispondiElimina