Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

giovedì 28 ottobre 2010

Cosa voglio di più

Coppie in crisi (economica)

Cosa voglio di più (2010)
di Silvio Soldini
drammatico


Non serve più la crisi di coppia per tradire il proprio partner, sia esso coniuge o semplice compagno. Basta la crisi economica, cupa presenza che aleggia come un fantasma in ogni azione dei personaggi di un film che fa del suo grigiore il suo vanto. Alba Rohrwacher ha una casa, un lavoro, un compagno che le vuole bene (Giuseppe Battiston, solito perfetto co-protagonista), gli amici per una pizza la sera, la spesa al centro commerciale e i pranzi in famiglia la domenica. Cosa vuole di più? Pierfrancesco Favino, sposato con figli, pochi soldi, sguardo vizioso made in Calabria: i due si conoscono, si amano, si lasciano, si concedono nello squallore di un motel scoprendo di non poter fare a meno dell'altro. Non è voglia di trasgressione quella che li unisce, nè debolezza quella che impedisce loro di prendere la decisione finale, cercare altre relazioni sentimentali/sessuali al di fuori della coppia sembra semplicemente un'opzione contemplata dal rapporto. Quando Silvio Soldini non ti acceca coi suoi grotteschi colori, riesce a ritrarre squallore e fallimento con ottimo piglio realistico che si accanisce sui particolari. Qui, sullo sfondo, una Milano periferica e sfocata sulla quale si stagliano esistenze fragili e disperate. Senza spiraglio finale, a differenza di Giorni e nuvole. Non sarebbe un problema, se non mancasse a tutto il film, una spina dorsale che dia significato, uno qualsiasi, al tutto.

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