Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

giovedì 3 giugno 2010

Cenerentola a Parigi

Colorata favola jazz

Funny Face (1957)
di Stanley Donen
commedia


Nell'originale era "Funny Face": il volto "ridicolo" è quello di Audrey Hepburn, scialba bibliotecaria del Greenwich Village reclutata dalla direttrice di un magazine di moda (che non veste Prada ma ricorda Maryl Streep in un recente film) per essere trasformata nella ragazza-immagine della rivista, grazie anche alle foto di Dick Avery (interpretato da un brillante Fred Astaire e ispirato alla figura del noto fotografo Richard Avedon ): ma prima dei flash scatterà l'amore, a rischio in quel di Parigi dove la neo star preferirà i circoli intellettual/filosofici del guru dell'empaticalismo alle sfilate. Tra gag (poche quelle azzeccate) e balletti (troppi ma musicati da George Gershwin) si consumerà il romantico finale di un film apprezzabile più per il suo aspetto estetico (particolare uso del colore, specie nella sequenza d'apertura) e satirico (stoccate non solo ai francesi ma agli yankee stessi che in Francia comprano vino californiano e meloni della Florida) che contenutistico.

2 commenti:

  1. a me è piaciuto...credo che proprio da questo film ho tratto l'espressione "sei una babbalea" e comunque lei è sempre fantastica...Debby

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  2. Bel blog! Però parli solo del cinema occidentale, mentre il mondo del cinema è anche ad oriente. Pensa a Kurosawa o pensa a Bolliwood. Io ho recitato in un musical indiano, "Bolliwood - The show".

    Vostro, Tamil

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