Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

lunedì 18 gennaio 2010

Tutto può succedere

Incantevole colpo della triglia

Something's Gotta Give (2003)
di Nancy Meyers
commedia romantica



Tutto può succedere, anche che un attempato playboy, solitamente dedito ad inseguire giovani gonnelle, si faccia incantare dal fascino maturo della madre della sua ultima preda (ribaltando il noto "colpo della triglia" che insegna "prima la madre, poi la figlia"), a sua volta sedotta da un rampante medico. E anche che noi, grazie ad un ritmo vivace e ad una sceneggiatura brillante dove fioccano sottili gag dotate di ironico romanticismo, riusciamo a tollerare con benevolenza alcune forzature della trama, proprio come si faceva ai tempi della commedia sofisticata americana. Anche perchè a garantire la coesione delle parti ci sono le facce (e i corpi) giusti, non solo quelle di un sornione Jack Nicholson e di una superba Diane Keaton ma perfino quella di un tollerabile Keanu Reeves, diretti dalla delicata (e sorprendente) maestria di Nacy Meyers (che si ripeterà, se pur in tono minore, in L'amore non va in vacanza).

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