Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

lunedì 13 settembre 2010

Per un pugno di dollari - 300° film

Il West secondo Leone

Per un pugno di dollari (1964)
di Sergio Leone
western


"I Baxter da una parte, i Rojo dall'altra e io nel mezzo". Basterebbe questa frase pronunciata dal protagonista senza nome per sintetizzare la trama di un film la cui bellezza non risiede certo nella storia. Che è di per sè essenziale (e ricalcata su Yojimbo di Kurosawa) e basata sulla rivalità delle due sopracitate famiglie in un paesino di forntiera tra Usa e Messico ai tempi della corsa all'oro. Tra le due fazioni, il cowboy con poncho, sigaro e cappello calato sugli occhi interpretato da Clint Eastwood e reso un'icona da Leone: sguardo glaciale, silenzioso, sicuro e imperturbabile, è una maschera tutta esteriore senza caratterizazione psicologica, tanto da non avere neppure bisogno di un nome. Buono, al fondo, in una realtà dove bene e male sono entità spesso confuse.
Il western secondo Leone, che scardina le regole classiche del genere (niente sceriffo valoroso, niente assalto al treno, niente pellerossa) e allestisce il suo film più "semplice", quello dotato di minore portata concettuale ma che è già un capolavoro grazie ai tempi dettati dal regista cuciti dalle musiche di Morricone: epici duelli, azione e ironia, personaggi (indimenticabile Ramon/Gian Maria Volontè) e dialoghi indimenticabili.

5 commenti:

  1. Congratulazioni per il 300mo film! Mai capolavoro fu più azzeccato per celebrare questo traguardo!

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  2. Complimenti per i suoi trecento film, come non festeggiare insieme a Sergio Leone? Ottima la scelta di questo grandioso film!

    Lino T.

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  3. Grande Sergione nazionale!

    Toni B.

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  4. Una curiosità: la "protagonista" femminile si chiama Marisol. Carlo Verdone, nel suo primo cortometraggio (Un sacco bello), prodotto da Sergio Leone, chiamò nello stesso modo la ragazza spagnola dell'episodio con Leo. Coincidenze?

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