Il West secondo Leone
Per un pugno di dollari (1964)
di Sergio Leone
western
"I Baxter da una parte, i Rojo dall'altra e io nel mezzo". Basterebbe questa frase pronunciata dal protagonista senza nome per sintetizzare la trama di un film la cui bellezza non risiede certo nella storia. Che è di per sè essenziale (e ricalcata su Yojimbo di Kurosawa) e basata sulla rivalità delle due sopracitate famiglie in un paesino di forntiera tra Usa e Messico ai tempi della corsa all'oro. Tra le due fazioni, il cowboy con poncho, sigaro e cappello calato sugli occhi interpretato da Clint Eastwood e reso un'icona da Leone: sguardo glaciale, silenzioso, sicuro e imperturbabile, è una maschera tutta esteriore senza caratterizazione psicologica, tanto da non avere neppure bisogno di un nome. Buono, al fondo, in una realtà dove bene e male sono entità spesso confuse.
Il western secondo Leone, che scardina le regole classiche del genere (niente sceriffo valoroso, niente assalto al treno, niente pellerossa) e allestisce il suo film più "semplice", quello dotato di minore portata concettuale ma che è già un capolavoro grazie ai tempi dettati dal regista cuciti dalle musiche di Morricone: epici duelli, azione e ironia, personaggi (indimenticabile Ramon/Gian Maria Volontè) e dialoghi indimenticabili.
lunedì 13 settembre 2010
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Congratulazioni per il 300mo film! Mai capolavoro fu più azzeccato per celebrare questo traguardo!
RispondiEliminaCongratulazioni!
RispondiEliminaComplimenti per i suoi trecento film, come non festeggiare insieme a Sergio Leone? Ottima la scelta di questo grandioso film!
RispondiEliminaLino T.
Grande Sergione nazionale!
RispondiEliminaToni B.
Una curiosità: la "protagonista" femminile si chiama Marisol. Carlo Verdone, nel suo primo cortometraggio (Un sacco bello), prodotto da Sergio Leone, chiamò nello stesso modo la ragazza spagnola dell'episodio con Leo. Coincidenze?
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