Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

lunedì 12 aprile 2010

Ad occhi aperti

Il nuovo sguardo della fede

Wide Awake (1998)
di M. Night Shyamalan
commedia drammatica


Il primo lungometraggio del regista di origini indiane M. Night Shyamalan è un'opera che si discosta parecchio dalla sua successiva filmografia (Il sesto senso, Sign, Unbrakable, The Village). Niente paure primordiali e angosce infantili, ma una domanda misteriosa e suggestiva, LA domanda: Dio esiste? Il piccolo Josh, alunno di un collegio cattolico dove insegnano sport e Vangelo, se la pone dopo la morte dell'amato nonno. Lui credeva nel football e in Dio, il nipote sul secondo ha qualche dubbio e inizia un percorso di ricerca per giungere ad una risposta. Opera un po'ingenua stilisticamente che scopre però tra le pieghe alcuni aspetti interessanti che si discostano dalla retorica moral-buonista di tanti film d'Oltreoceano, dove la fede non è ridotta unicamente ad un'esperienza personale da vivere nell'intimità ma qualcosa che si manifesta guardando gli altri, specie i cattivi e i reietti, in modo diverso, e dove Dio non si rende presente nelle "opere buone" ma in piccoli e semplici miracoli inspiegabili come la neve.

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