Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

giovedì 20 maggio 2010

Il maledetto United

Special One trent'anni prima

The Damned United (2009)
di Tom Hooper
biografico


La storia di Brian Clough, allenatore inglese dalla lingua tagliente (è quella di Michael Sheen, simpatica faccia da schiaffi che già mise in crisi Nixon nel recente film di Ron Howard), e del suo percorso dalla panchina di una squadretta di seconda divisione a quella del Leeds United, nel 1974 il più importante club d'Inghilterra grazie ai successi ottenuti tramite il poco spettacolare ma vincente gioco di Don Revie che gli valse l'amore incondizionato di una società e un posto come c.t. della nazionale. Una scalata riuscita grazie al sostegno umano e professionale del suo assistente e sostenuta dall'astio nei confronti proprio del nuovo coach dell'Inghilterra, reo di non avergli stretto la mano sei anni prima durante un incontro di Coppa. Colpi di genio, uscite imprudenti, scelte discutibili si susseguono nella carriera di questo Mourinho ante litteram, con il quale condivide sfrontatezza, uso strategico dei media e sete di vittoria ma non il successo sul campo. Peter Morgan, già sceneggiatore di Frost/Nixon e The Queen, ben sapendo quanto sia difficile conciliare sport e cinema, lascia l'azione ai margini della storia, puntando più sulle vicende umane, ricostruite con dovizia di particolari vintage ma forse meno entusiasmanti rispetto alle premesse.

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