Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 1 giugno 2010

Io & Marley

Menando il can per l'aia

Marley & Me (2008)
di David Frankel
commedia


La vita (tratta dalla sua autobiografia) di John Grogan (Owen Wilson), giornalista del Michigan trasferitosi in Florida con la moglie (Jennifer Aniston): nuovo lavoro, nuovi problemi, compra un cane alla sua dolce metà per affermare la sua autorità. Si rivelerà un tornado che accompagnerà i momenti salienti delle loro vite, i figli, le crisi, gli uragani e i cambi di casa. Tiepida commedia dalla durata extralarge troppo poco efficace nello strappare la risata e troppo poco sensibile per strappare la lacrima, utile più che altro per dimostrare come il successo de Il diavolo veste Prada, anch'esso diretto da David Frankel, sia da imputare più alla brillante sceneggiatrice (Aline Brosh McKenna) che al regista.

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