Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 21 settembre 2010

Grindhouse - A prova di morte

Donne&motori, ironia&dolori

Death Proof (2007)
di Quentin Tarantino
thriller

Nella filmografia di Quentin Tarantino ci sono cinque capolavori e questo gioellino/tributo ai B-movie anni '70 che va considerato come una cosa a sè stante, un divertissement splatter che tradisce ad ogni inquadratura la fame di cinema del regista. Concepito come un tutt'uno insieme a Planet Terror del sodale Robert Rodriguez, proprio come succedeva all'epoca quando questo genere di film che shakerava sesso, azione e violenza venivano proiettati a coppie, il film ricalca quel tipo di pellicole: fotografia sgranata, effetti speciali appena abbozzati, situazioni esagerate, sangue a fiumi. Ma è guardando al lavoro di Rodriguez che si intuisce la genialità di Tarantino: se quello del regista messicano è un puro esercizio (voluto) di copia, Quentin prende il genere, lo ripropone nei suoi tratti salienti e ci innesta tutti i suoi elementi: personaggi dalle lingue taglienti interpretati da attori che solo lui sa valorizzare così (godetevi Kurt Russel, pazzo omicida motorizzato, con cicatrice sul volto fatta "cadendo dalla macchina del tempo"), donne&motori, ironia&dolori, ipnotizzanti monologhi futili, citazioni, azione spinta all'estremo, valida proprio perchè noncurante del realismo. La trama? Se ci fosse anche quella non sarebbe un vero tributo al genere.

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