Donne&motori, ironia&dolori
Death Proof (2007)
di Quentin Tarantino
thriller
Nella filmografia di Quentin Tarantino ci sono cinque capolavori e questo gioellino/tributo ai B-movie anni '70 che va considerato come una cosa a sè stante, un divertissement splatter che tradisce ad ogni inquadratura la fame di cinema del regista. Concepito come un tutt'uno insieme a Planet Terror del sodale Robert Rodriguez, proprio come succedeva all'epoca quando questo genere di film che shakerava sesso, azione e violenza venivano proiettati a coppie, il film ricalca quel tipo di pellicole: fotografia sgranata, effetti speciali appena abbozzati, situazioni esagerate, sangue a fiumi. Ma è guardando al lavoro di Rodriguez che si intuisce la genialità di Tarantino: se quello del regista messicano è un puro esercizio (voluto) di copia, Quentin prende il genere, lo ripropone nei suoi tratti salienti e ci innesta tutti i suoi elementi: personaggi dalle lingue taglienti interpretati da attori che solo lui sa valorizzare così (godetevi Kurt Russel, pazzo omicida motorizzato, con cicatrice sul volto fatta "cadendo dalla macchina del tempo"), donne&motori, ironia&dolori, ipnotizzanti monologhi futili, citazioni, azione spinta all'estremo, valida proprio perchè noncurante del realismo. La trama? Se ci fosse anche quella non sarebbe un vero tributo al genere.
martedì 21 settembre 2010
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