Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

mercoledì 12 maggio 2010

Un uomo perbene

Condanna senza appello

Un uomo perbene (1999)
di Maurizio Zaccaro
drammatico


La triste vicenda di Enzo Tortora (interpretato da Michele Placido ), volto noto del piccolo schermo fino agli anni '80, alla ribalta in Rai con la fortunata trasmissione Portobello, nel 1983 additato inspiegabilmente da un pentito mafioso come un colluso con la camorra. La magistratura lo mise frettolosamente in carcere dando inizio alla sua Odissea tra processi, interrogatori e confronti in tribunale, seguito dal giovane avvocato Della Valle (Stefano Accorsi) che ebbe vita dura contro la tenacia dei togati che preferirono dare ascolto alle voci dei pentiti pur non avendo prove concrete della sua colpevolezza. Una condanna senza appello del sistema giudiziaro italiano, di cui si mostra in modo quasi documentaristico il lento e ingarbugliato iter processuale, e della stampa scandalistica sempre a caccia del titolo sensazionale e raramente della verità.

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