Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

venerdì 6 agosto 2010

City Island

Tiepidi segreti

City Island (2009)
di Raymond De Felitta
commedia


City Island è il paesino di pescatori alla periferia di New York dove vive la famiglia Rizzo: padre secondino (Andy Garcia impacciato e imbolsito, lontano anni luce dalla cinica freddezza mostrata nei recenti Ocean's) con ambizioni da attore (e disastrosa imitazione di Brando), mamma sfaccendata, figlio adolescente con perversioni bulimiche, figlia al college (forse). Ognuno di loro ha il suo piccolo-grande segreto, ogni occasione è buona per turbare l'inesistente quiete familiare. Che verrà definitivamente abbattuta quando il capo famiglia porterà in casa il figlio ritrovato, ora carcerato in libertà sulla parola, dando il là a situazioni tragicomiche. Opera innocua ed incompiuta, che non riesce definitivamente ad annoiare ma neppure a farsi sufficientemente stralunata e poetica come probabilmente vorrebbe essere.

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