Delirio sperimentale
Sangue - la morte non esiste (2005)
di Libero De Rienzo
drammatico
Delirio in tre atti. Nei primi due vengono presentati i protagonisti, i fratellastri Stella e Iuri (Elio Germano sempre all'altezza): lei vuole scappare Oltreoceano, lui vive appartato nel suo mondo strampalato dove alleva zanzare e spaccia fumo alle cugine. Tra i due un rapporto morboso, al limite dell'incestuosità. Poi un prologo "comico" dove il film prende la via dell'azione rocambolesca: i due, in fuga dalla polizia, finiscono ad un funerale dove Iuri si fingerà prete e sciorinerà ai partecipanti la sua solfa anarchico/anticlericale. E' la parte più accettabile (e non a caso la più "normale") di un allucinato film sperimentale che miscela attimi di crudo realismo ad un'ironia surreale (chapeaux per il cameo di Libero De Rienzo, il Bart di Santa Maradona, qui alla sua prima regia). "La verità è una cosa da ubriachi" viene detto ad un certo punto. In questo film in perenne stato d'ebrezza ne emerge una insindacabile: non basta accostare immagini con un montaggio forsennato e aggiungere musiche e inquadrature asincroniche per fare un film d'avanguardia.
venerdì 28 maggio 2010
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