Esaltante gioco di specchi
The Departed (2006)
di Martin Scorsese
poliziesco/drammatico
Eloquente il titolo: il 20esimo lungometraggio di Martin Scorsese punta alla sottile escursione tra le pieghe dell'animo umano dove bene e male sono due aspetti speculari che spesso convivono. E lo fa attraverso un poliziesco denso, teso, sporco come piace a lui (e a noi). Billy Costigan viene da un quartieraccio di Boston, il volto segnato da una gioventù bruciata ma il cuore nobile che lo porta ad entrare in polizia, dove svolge il ruolo di infiltrato nella gang di Frank Costello (gli presta il ghigno un efficace Jack Nicholson), uno dei più importanti boss della zona. Colin Sullivan ha invece la faccia da bravo ragazzo ma nell'armadio nasconde un rapporto stretto con il sopracitato criminale, che l'ha cresciuto quasi come un padre e per il quale fa ora la talpa tra le fila dll'unità speciale anticrimine. Successo e fallimento, volontà e obbligo, angeli e demoni: i due si sfiorano, non si incontrano, si somigliano ma non si conoscono, e hanno in comune l'attrazione per la stessa donna. Quando negli uffici della centrale come nel quartier generale della mafia inizierà a sentirsi odore di spia, i due verranno sguinzagliati l'uno alla ricerca dell'altro dando luogo ad un inseguimento fisico e mentale dove guardie e ladri (alla grande sia Leonardo Di Caprio che Matt Damon ma anche il supporting cast non è da meno con Alec Baldwin, Martin Sheen e un sorprendente Mark Whalberg; anche se, va detto, raramente si è visto un attore fare cilecca con Scorsese) si muovono in un clima di depravazione e decadenza in cui nulla (e nessuno) si salva: ne deriva un thriller ottimo dal meccanismo perfetto, anche se l'analisi umana e psicologica rimane un po'in superficie limitandosi all'azzeccato, ma reiterato, gioco di specchi.
martedì 23 febbraio 2010
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