Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

domenica 7 marzo 2010

Shutter Island

Ossessionante naufragio

Shutter Island (2010)
di Martin Scorsese
thriller

Thriller teso, angosciante, che entra subito nel vivo, sin da quando Leonardo Di Caprio emerge dalle nebbie su un cargo sballottato dalle onde, con la grancassa in sottofondo che non ci dà tregua: è un'agente dell'Fbi spedito sull'isola-manicomio assieme al nuovo collega (Mark Ruffalo ok) dove i pazienti/carcerati più pericolosi d'America sono rinchiusi (o ricoverati). La misteriosa scomparsa di una di questi ha portato i due sull'isola, ma diversi ostacoli andranno ad interferire con lo svolgimento delle indagini. Tra questi: l'ostracismo dei responsabili del manicomio, dai medici (il sinistro Ben Kingsley dallo sguardo mefistofelico e l'altrettanto ambiguo Max Von Sydow) alla polizia, che sembrano nascondere perversi segreti, una tempesta che fa saltare le regolari norme di sicurezza mischiando guardie e ladri e, soprattutto, il passato dell'agente, dilaniato tra i ricordi degli incubi della guerra e di quelli personali. Si scoprirà così che forse il motivo della sua presenza sull'isola è un altro, mentre emergeranno pian piano le sue psicosi e le sue angosce, in un film dove realtà, ricordo e finzione si fondono in deliranti flashback che grondano liquida ossessione e sequenze tese e nevrotiche, sempre ottimamente girate, che compongono un'opera sovraccarica (ma il testo all'origine è di Dennis Lehane, già autore dei cupi Mystic River e Gone Baby Gone), che, forse eccessiva in alcuni aspetti, naufraga nei reiterati colpi di scena che giocano sempre più a livello mentale che fisico. Ma trovatelo, oggi, un altro autore capace di rendere in modo così denso lo strisciante malessere dell'inquietudine umana.

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