Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

venerdì 13 agosto 2010

L'uomo nero

L'uomo nero (2009)
di Sergio Rubini
commedia

C'era la materia giusta per farne un delizioso corto sull'ambiguità dell'arte e la vacuità della critica, invece Sergio Rubini infarcisce la storia principale di elementi accessori che la annacquano. Ernesto Rossini è un capostazione di un piccolo paesino pugliese, con moglie (Valeria Golino cotonata), figlio e aspirazioni artistiche. Quando la pinacoteca di Bari ospita un autoritratto del suo modello Paul Cezanne, decide di allestire la sua personale nella pro loco del paese. Stroncata dalla critica (e da un improvviso black out), metterà a dura prova le sue speranze di pittore fino a quando con un escamotage non pianificherà la sua rivalsa nei confronti di chi lo sottovalutò. Fanno da contorno Riccardo Scamarcio baffuto dall'occhio vizioso e la mano morta, fantasmi di uomini neri e pagliacci partoriti dalla mente del piccolo Gabriele e una serie di spaccati finto-polverosi sulla vita povera della Puglia degli anni '70, più in scia al Tornatore di Baarìa che a quello di Nuovo cinema Paradiso.

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