Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

venerdì 28 maggio 2010

Io & Marylin

Il fantasma di Pieraccioni

Io & Marylin (2009)
di Leonardo Pieraccioni
commedia


Leonardo Pieraccioni è Gualtiero Marchesi (come il cuoco, ma non è lui): piacione single (ma dai?!), ha un matrimonio alle spalle (ma dai?!) ma il cuore batte ancora per la ex moglie (ma dai?!). Con la sua solita banda di amici bizzarri (ma dai?!) tra cui il solito Massimo Ceccherini (ma dai?!), qui in versione gay in coppia con Luca Laurenti, evocherà il fantasma di Marylin Monroe. Non riuscirà però a rievocare quello della commedia italiana che ha fatto la storia: lontanissima quella brillante degli anni '60, lontana l'acuta osservazione verdoniana o la surreale ironia di Nuti, e distante ormai anche dalla verve delle sue prime opere (esordio col botto nel 1995 con I Laureati, poi lento e costante declino). Con la diva, che solo lui sente e vede, cercherà di riconquistare moglie, figlia e risate del pubblico, buttando nel calderone Guccini/psichiatra, Rocco Papaleo/maniaco e Biagio Izzo/domatore. Ma, dopo un finale maldestro che vorrebbe farsi agrodolce ma non riesce a trattenere la battuta, la nota più positiva del film sarà solo una: almeno questa volta il Peter Pan toscano ci ha risparmiato la voce fuori campo.

10 commenti:

  1. mmmh...io avrei voluto vederlo ma dalla tua recensione capisco che è un vero sfacelo...
    Debby

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  2. Anche io avrei voluto vederlo e ti ringrazio della stroncatura, mi hai evitato un'ora e mezza di solite cose.

    Il Pieraccioni del Ciclone fu molto divertente, tuttavia mi sembra di capire che non si sia evoluto. Personalemente ritengo che Pieraccioni sia uno dei registi più sopravvalutati che io conosca.

    Capiz

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  3. cosa intendi per sopravvalutato? da questo blog o così in generale?

    luca

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  4. Il problema di Pieraccioni è che fa lo stesso film (o quasi) da 15 anni. All'inizio piaceva, era spigliato, divertente, ritmo e belle attrici, poi ha esaurito le idee e si emesso ad autoriciclarsi. Il suo miglior film rimane I Laureati, commedia sottile con gag riuscite non esenti da colpi geniali. Poi il boom con Il ciclone e i primi scricchiolii con Fuochi d'Artificio. Come diceva Califano: tutto il resto è noia (fatta forse eccezione per Il Principe e il Pirata che ha ancora qualche colpo)

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  5. mi sembra un'analisi condivisibile

    una recensione di the blues brother per l'anniversario?

    luca

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  6. Allora. Non ha senso, non ha senso, non ha senso perdere tempo a vedere "il nuovo film di Pieraccioni". Qualunque esso sia, tanto vale mettersi alla finestra e guardare le persone che passggiano per strada. Danno più emozioni.
    Salvo anch'io I laureati e Il ciclone, davvero validi (anche se, a differenza di Uedro preferisco il secondo). Uguale discorso poi per Aldo Giovanni e l'altro, come si chiama. Bello il primo film, forse il secondo passabile, ma poi basta, eccheccavolo.
    E poi comunque, tornando a Pieraccioni, sto toscano è diventato insopportabile da sentire: "la mi mamma, il mi babbo, la mi nonna". Ma per piacere. (Vabbè in realtà c'è della Toscana che si salva: Benigni, Virzì, Nuti. A proposito, ma come sta?).

    Bob

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  7. Aspetta, Aldo,Giov&co. il meglio l'hanno fatto con Chiedimi se sono felice, terzo film. E cmq è una storia a parte che rientra nella grande e fallimentare migrazione dei cabarettisti sul grande schermo. Per il resto concordo sull'antitoscanità, ma non salvo neanche gli altri (Nuti a parte ma non fa un film da decenni).

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  8. Non sono daccordo sul trio milanese: tre uomini e una gamba, per me, rimane il migliore.
    lo dico semplicemente perchè è il loro film che mi ha fatto più ridere

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  9. Bob sul tema "toscanità" mi suggerisce questo link:

    http://www.youtube.com/watch?v=y1OkCqKT-Cg

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  10. Innanzitutto, bisogna rifuggire la toscanità come si rifugge la peste. Basta con questi stereotipi localistici: il milanese in suv che dice teeeec, il toscanaccio che bestemmia sanguigno, il napoletano simpatico e solare.

    Per luca, non mi sembra che il blog sopravvaluti Pieraccioni; io parlo in generale. Quando esce il nuovo film di Pieraccioni tutti contenti "perchè si ride" con annesso servizio di Studio Aperto e (aimè da quando ha avuto la svolta berlusconiana) del TG5.

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