Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 11 maggio 2010

Quei bravi ragazzi

Dalla parte dei cattivi

Goodfellas (1990)
di Martin Scorsese
gangster


Ascesa e declino di Henry Hill, ragazzo italo irlandese cresciuto in un quartieraccio di New York con il mito della bella vita dei gangster. Dei "bravi ragazzi" ("goodfellas" nell'originale) ammira la spregiudicatezza e il potere: prima li osserva, poi inizia con qualche lavoretto, infine entra nel giro. Col potere arrivano i soldi, con i soldi la cocaina, con la cocaina il carcere e l'inevitabile declino. Vent'anni di vita criminale descritta con piglio documentaristico che cura ogni minimo dettaglio: cadillac, capelli impomatati, soprannomi, vestiti, pranzi descritti come rituali, donne concepite come accessori, usi e costumi della mafia guardati con l'occhio di chi, proprio come il boss Jimmy Conway (Robert De Niro in una delle sue migliori performance) "al cinema tiene per i cattivi". Sceneggiatura da levarsi il cappello, specie quando a parlare è un superbo Joe Pesci, oscar nel 1991 come attore non protagonista: fu l'unica statuetta portata a casa nonostante le sei nomination. Ma i premi si dimenticano, i capolavori rimangono nella storia.

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