Il genio e il talento ai tempi del jazz
Sweet and Lowdown (1999)
di Woody Allen
commedia
La biografia (fasulla) del chitarrista jazz Emmett Ray (modellato sul corpo di un baffuto Sean Penn), estroso artista nell'America degli anni '30 che preferì dissipare soldi, tempo ed energie in macchine lussuose e belle donne (una è Uma Thurman) piuttosto che coltivare il suo talento. Il gradevole racconto a ritmo di swing della sua storia, dei suoi rapporti, dei suoi stravaganti passatempi (guarda i treni passare come Pozzetto in Il ragazzo di campagna e porta le sue amanti a sparare nella discarica) dà modo a Woody Allen di addentrarsi con sobrietà ed ironia sul delicato rapporto tra talento e genio, giungendo forse alla conclusione che il primo è un dono innato che solo una spiccata sensibilità può trasformare nel secondo. Tant' è che il buon Ray, dotato ma incapace di profondità umana, resterà sempre sul secondo gradino del podio (sottraendosi continuamente al confronto con Django Reinhardt, unanimamente riconosciuto come il numero uno), finirà nel dimenticatoio e di lui rimarranno solo un paio di buoni dischi.
mercoledì 3 marzo 2010
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