Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 23 marzo 2010

U Turn - inversione di marcia

Cambio di rotta tarantinato

U Turn (1997)
di Oliver Stone
thriller


Un guasto alla macchina costringe Sean Penn alla sosta forzata a Superior, cittadina dimenticata nel deserto dell'Arizona dove si incontrano personaggi grotteschi come quelli dei Coen e dalla lingua sciolta come quelli di Tarantino. Nell'attesa che la sua Ford venga riparata dal bizzarro proprietario dell'officina (un irriconoscibile Billy Bob Thornton sepolto sotto strati di olio), perde tutto il denaro che doveva ai criminali che lo stanno braccando, ha una fugace relazione con una giovanissima Jennifer Lopez e viene assoldato da suo marito (un esaltante Nick Nolte) per farla fuori. Amore e morte si intrecciano sulle creste rocciose del deserto, mentre un sole accecante illumina cactus e avvoltoi e l' humor nero una storia sempre in bilico tra il comico e il drammatico. Fanno tempo a comparire Jon Voight in versione clochard e Joaquin Phoenix psicopatico al fulmicotone, prima che la storia prenda la via del thriller macabro con continui cambi di prospettiva. Alla fine la concezione dell'umanità malvagia e spietata prevarrà anche in questo 13°lungometraggio del regista newyorchese, nonostante l'evidente inversione di marcia stilistica verso una regia più eccentrica e allucinata, probabile contaminazione derivata dall'avere lavorato, tre anni prima, con Tarantino in Assassini Nati. Cercare di bissare il papà di Pulp Fiction il più delle volte è opera autolesionista. Qui però a farlo è uno che conosce il cinema, che non "copia" ma reinterpreta, proprio come fa il modello di riferimento. E il risultato è all'altezza.

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