Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

venerdì 15 gennaio 2010

Impiegati...male!

Bizzarri lavoratori promossi

Office Space (1999)
di Mike Judge
commedia


La commedia punta a strappare la risata sin dal maldestro titolo, ogni tanto fa centro ma alla fine non sono tante le trovate che risultino efficaci (come accadrà in Idiocracy, sempre di Mike Judge, papà di Beavis and Butthead). Lo sono invece gli assurdi personaggi, a cominciare dai tre frustrati impiegati del titolo che, capeggiati dal collega Peter, decidono di sfruttare una falla nella loro azienda per arricchirsi. La parata di maschere bizzarre (tra le altre una giovanissima Jennifer Aniston) è coinvolgente e scanzonata, un po' meno il tono globale dell'opera che cerca di farsi a tratti malinconica senza però risultare sufficientemente delicata, rimanendo così un po' a metà strada tra le velleità comiche e quelle agrodolci senza che le due parti si amalgamino al meglio.

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