Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 19 gennaio 2010

The weather man

Malinconica storia di un inetto

The Weather Man (2005)
di Gore Verbinski
commedia drammatica


Bisogna saperla prendere, questa malinconica commedia dal retrogusto agrodolce, e apprezzarne l'humor surreale che sembra non-sense mentre invece è satira. Bisogna digerire il volto amaro di Nicholas Cage e gli improvvisi cambi di tono, accettarne il grigiore e la velata, grottesca, tristezza. Solo così potremo entrare in sintonia con David Spritz, uomo delle previsioni del tempo in odore di promozione, laddove il padre (un austero Micheal Caine) vinse il Pulitzer. Lui è inadeguato rispetto a tutto: la moglie, i figli, i genitori, e più cerca di trovare rimedi, più la sua inettitudine peggiora la situazione. Sarà solo nel momento in cui accetterà questa sua condizione di limitatezza di fronte alla realtà che potrà, in qualche modo, accettarsi e riscattarsi. Film ambizioso e difficile per Gore Verbinski, abituato a tutt'altro (filmografia eclettica la sua: parte da Un topolino sotto sfratto, prosegue con il piacevole The Mexican prima di trovare la consacrazione con The Ring prima e La maledizione della prima luna dopo) che però riesce a mantenere quelle sfumature di grigio che pervadono il film (nei personaggi come nei paesaggi) rendendolo un delicato e struggente percorso attraverso alcune sfaccettature dell'animo umano (e della società americana).

3 commenti:

  1. Ritengo che nicolas cage sia un attore sopravvalutato. E' a parer mio noioso ed ha sempre la stessa espressione.

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  2. Sicuramente sopravvalutato, ma occhio a generalizzare. Il suo problema a parer mio è di avere una filmografia sterminata in cui si alternano grandi prove a tanta mediocrità. La sua espressione ironico/confuso/dolente è stata quella ottimale per Arizona Junior, Via da Las Vegas, Face/Off, The Family Man e anche altri. Sicuramente gli ultimi dieci anni non l'hanno elevato, rispetto alle premesse, allo status di grande attore come si poteva pensare negli anni '90. E soprattutto i suoi "brutti film" sono veramente ma veramente orribili.

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  3. Cage è solo, e per sempre, Via Da Las Vegas.
    Se hai fatto quella parte lì, dopo puoi anche morire ed essere comunque ricordato come un grande attore.

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