Tappeto rosso
Festival (1996)
di Pupi Avati
drammatico
Massimo Boldi si trascina per le inquadrature, con appiccicata al volto una stupenda esperessione dolente per tutto il film: è quella di Franco Melis, ex attore di successo sul viale del tramonto, fallito e dimenticato, cui la candidatura al Fetival del Cinema di Venezia ridona un momento di celebrità. La vita appassita e triste sembra riavere significato. All'inizio c'è sempre qualcosa che toglie le luci della ribalta all'attore: l'arrivo al Lido è adombrato da quello di un regista famoso, la conferenza stampa interrotta perchè una donna sta male. Poi le cose sembrano iniziare a svoltare, ex amici ed ex mogli si rifanno vivi, il figlio crede in lui; ma le voci di corridoio che lo danno per vittorioso non faranno che rendere ancora più amaro il finale. Pupi Avati all'apice: malinconico, denso, quasi tragico nel mostrare il fallimento di un uomo che aveva il mondo ai suoi piedi ma perse tutto, probabilmente per quell'avidità che lo porta, quanto sente nuovamente il trionfo vicino, a sbattere la porta in faccia alle persone che gli furono accanto nei momenti bui.
lunedì 23 agosto 2010
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