Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

giovedì 13 maggio 2010

La meglio gioventù

Cartoline dalla peggio Italia

La meglio gioventù (2003)
di Marco Tullio Giordana
drammatico


Le vicende di una famiglia italiana dal 1966 al 2003: cartoline dall'Italia che incrociano la microstoria dei due fratelli protagonisti con la macrostoria dei fatti più importanti di mezzo secolo del Belpaese. Nicola e Matteo (Luigi Lo Cascio e Alessio Boni, sembrano molto più vecchi da giovani che a quarant'anni), figli di una famiglia piccolo borghese, hanno aspetto e personalità opposte: uno vivace ed esternatore, l'alto inquieto ed introverso. Ma il  cuore buono è il medesimo e li conduce a portare l'autistica Giorgia (Jasmine Trinca, la migliore) via dall'istituto dove la maltrattano per ricondurla al paese natio. La perderanno, si perderanno: uno partirà verso il Nord Europa, l'altro abbraccerà il fucile entrando prima nell'esercito, poi in polizia. Si rincontreranno a Firenze per l'alluvione del '66, poi a Torino durante gli scontri studenteschi, ovviamente dalle due parti opposte della barricata. Palermo, Roma, Milano: le loro strade proseguiranno su binari diversi, sempre pronte ad intersecarsi assieme a quelle di genitori, figli, nipoti e amici (bene i comprimari Fabrizio Gifuni e Claudio Gioè) intrecciando colpi di scena a sentimentalismi da fiction. Opera ambiziosa che non poteva che essere contenuta in sei ore di film, interessante nel modo in cui segue l'evolversi dei personaggi nel corso del tempo; ma tra analisi sociale del Paese, disamina intimista dell'uomo, trama pseudo intricata e love story varie, risulta troppa la carne al fuoco: alcuni pezzi ne escono indigesti, altri bruciacchiati, pochi quelli dalla cottura perfetta.

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