Rabbia senza filtro
Venti sigarette (2010)
di Aureliano Amadei
drammatico
Chi è Aureliano Amadei? E' un giovane appassionato di cinema che gravita nell'orbita dei centri sociali, reclutato dall'amico Stefano Rolla per girare un film a Nassiriya al seguito di una missione di pace dell'esercito italiano, proprio mentre in Iraq c'è la guerra. Chi è Aureliano Amadei? Un antimilitarista smargiasso che arriva in Iraq con tanti pregiudizi e la puzza sotto il naso e si trova di fronte una realtà composita, fatta di giovani esaltati ma anche di brave persone. Chi è Aureliano Amadei? Uno sventurato che si trova nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, fattori che portano la sua storia piccola e parziale ad incrociare quella con la S maiuscola, quando un'attentato stermina la squadra che lo accompagnava per i sopraluoghi, lasciandolo vivo per miracolo. Chi è Aureliano Amadei? Un reduce con la faccia rigata dal sangue che spera solo di non perdere la gamba, e che tornato in patria trova tanta ipocrisia che lo carica di rabbia nei confronti della società (grande termine/calderone dentro cui buttare tutto, politica e Chiesa in primis) che in via del perbenismo dimentica i nomi delle vittime e ci rende tutti carnefici; ma anche distacco da chi, con superficialità, considera quelle dei soldati morti di "serie B". Chi è Aureliano Amadei? Il regista di un film autobiografico controverso, che dopo una partenza quasi da commedia fa esplodere la tragedia in soggettiva senza censurare una ferita (molto bene la trasformazione di Vinicio Marchioni - fu Il Freddo nella serie Tv Romanzo Criminale - da romanaccio piacione in vittima incazzata), capace di tocchi commoventi (l'incontro finale con un generale) e di repentine cadute di tono ("li mortacci" ripetuto più volte nel momento più drammatico della storia). Chi è Aureliano Amadei? Un padre che quando tiene in braccio il figlio non può fare a meno di ripiegarsi sull'orrore senza prendere in considerazione la possibilità di un atteggiamento diverso. Impossibile? La vedova del brigadiere Coletta, morto nel medesimo attentato, ci mostrò nel suo libro che non è così.
mercoledì 8 settembre 2010
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Ammetto che avevo un pregiudizio contro questo film, ma dopo questa recensione penso che lo guarderò.
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