Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

mercoledì 8 settembre 2010

Venti sigarette

Rabbia senza filtro

Venti sigarette (2010)
di Aureliano Amadei
drammatico


Chi è Aureliano Amadei? E' un giovane appassionato di cinema che gravita nell'orbita dei centri sociali, reclutato dall'amico Stefano Rolla per girare un film a Nassiriya al seguito di una missione di pace dell'esercito italiano, proprio mentre in Iraq c'è la guerra. Chi è Aureliano Amadei? Un antimilitarista smargiasso che arriva in Iraq con tanti pregiudizi e la puzza sotto il naso e si trova di fronte una realtà composita, fatta di giovani esaltati ma anche di brave persone. Chi è Aureliano Amadei? Uno sventurato che si trova nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, fattori che portano la sua storia piccola e parziale ad incrociare quella con la S maiuscola, quando un'attentato stermina la squadra che lo accompagnava per i sopraluoghi, lasciandolo vivo per miracolo. Chi è Aureliano Amadei? Un reduce con la faccia rigata dal sangue che spera solo di non perdere la gamba, e che tornato in patria trova tanta ipocrisia che lo carica di rabbia nei confronti della società (grande termine/calderone dentro cui buttare tutto, politica e Chiesa in primis) che in via del perbenismo dimentica i nomi delle vittime e ci rende tutti carnefici; ma anche distacco da chi, con superficialità, considera quelle dei soldati morti di "serie B". Chi è Aureliano Amadei? Il regista di un film autobiografico controverso, che dopo una partenza quasi da commedia fa esplodere la tragedia in soggettiva senza censurare una ferita (molto bene la trasformazione di Vinicio Marchioni - fu Il Freddo nella serie Tv Romanzo Criminale - da romanaccio piacione in vittima incazzata), capace di tocchi commoventi (l'incontro finale con un generale) e di repentine cadute di tono ("li mortacci" ripetuto più volte nel momento più drammatico della storia). Chi è Aureliano Amadei? Un padre che quando tiene in braccio il figlio non può fare a meno di ripiegarsi sull'orrore senza prendere in considerazione la possibilità di un atteggiamento diverso. Impossibile? La vedova del brigadiere Coletta, morto nel medesimo attentato, ci mostrò nel suo libro che non è così.

1 commento:

  1. Ammetto che avevo un pregiudizio contro questo film, ma dopo questa recensione penso che lo guarderò.

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