Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

giovedì 26 agosto 2010

Ricordati di me

Dimenticabile fotoromanzo

Ricordati di me (2000)
di Gabriele Muccino
drammatico


La borghesia del terzo millennio secondo Muccino. Ogni membro della famiglia Restuccia vive con l'angoscia di transitare da questo mondo senza lasciare traccia. Ognuno vive una vita di facciata ma in realtà si sente triste e oppresso: la madre frustrata (Laura Morante) vuole ritornare a recitare ma pensa di non essere in grado, il padre (Fabrizio Bentivoglio) riprende a scrivere il romanzo abbandonato riannodando i fili col passato e con la ex (Monica Bellucci), la figlia (Nicoletta Romanoff) punta a una carriera da showgirl per la quale è disposta a tutto, il figlio (Silvio Muccino) vive il disagio giovanile in bilico tra un patetico "essere o apparire". Gabriele Muccino perde per strada quella capacità di osservazione del reale che aveva reso interessante L'ultimo bacio realizzando il suo film più "mucciniano",  in cui dipinge un mondo dove fino ai 30 anni si è illusi e insoddisfatti e dopo i 30 insoddisfatti e basta, dove l'unica chance per sopravvivere è trovare in se stessi uno stimolo cui appigliarsi per andare avanti mentre la realtà è priva di aspetti in grado di sostenere il proprio desiderio che barcolla cieco.

6 commenti:

  1. Se è vero che spesso un regista (o uno sceneggiatore,ma in questo caso rispondono entrambi al nome di Gabriele Muccino) porta sullo schermo parte della sua vita vissuta,dobbiamo dedurne che il signor Muccino non ha avuto certo una vita lieta e tranquilla dato che in questa pellicola,come in tutti gli altri suoi lavori,si respira un'aria di angoscia, tristezza, insoddisfazione e insicurezza. Globalmente il film risulta comunque piuttosto gradevole anche se un passo indietro rispetto a "L'ultimo bacio" dove gli spaccati di vita erano a mio aviso molto piu suggestivi,toccanti e realistici. Detto questo resta ancora da capire che messaggio vuole realmente trasmetterci l'autore dal momento che la pseudo-catarsi finale sembra sempre lasciata al caso e oltre al disagio e all'insofferenza multigenerazionale non emerge molto altro. Inoltre vorrei che qualcuno mi spiegasse: A)Perchè nel mondo dove si svolgono i film di Muccino c'è carenza di ossigeno dato che i personaggi parlano sempre con l'affanno; B)Quali terribil traumi ha subito Muccino nei confronti dei telefoni dal momento che in ogni suo film sembra impossibile comunicare con questo mezzo e chiamare sui cellulari è cosa vana perchè sempre spenti; C)Perchè Muccino deve sempre regalarci dei finali a doppio fondo dove l'ultima immagine insinua il dubbio e smentisce la riconciliazione che sembra essersi realizzata un attimo prima; D)Per quale motivo le coppie che ci presenta si sono sposate dato che non ce ne è neppure una che,non dico si sopporti,ma almeno nutra un po'di stima reciproca; E)Per quale tipo di contratto (col demonio probabilmente) Enrico Silvestrin deve comparire in tutti i suoi film

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  2. A) Sono tutti cannaioli e fumatori, pertanto hanno tutti problemi respiratori
    b)Bella domanda.
    C) Perchè così fa il sequel
    D) Perchè la famiglia non fa audience (chiedi a Benjamin...)
    E) Dici bene, un contratto con satana

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  3. Il punto non è se questo film rispecchi o meno i valori cattolici e nemmeno se ci sia la presenza di omosessuali sul set, ma soltanto che si tratta di una cagata. La California "intellettualmente evoluta" (non si sa perché il web è pieno di gente che conosce a menadito lo spessore socioeconomico e la caratura intellettuale di ogni angolo del pianeta) può pure osannarlo, ma "Ricordati di me" rimane una carrellata di luoghi comuni banalissimi e nient'altro.
    Raptus

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  4. Sottoscrivo al 100% il commento di Raptus.

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  5. Rob, Rob, Rob! Il suo commento trasuda ignoranza da tutti i pori... Piacenza è in Emilia Romagna! Santo cielo, aveva a disposizione ben 11 capoluoghi di provincia lombardi e mi va in Emilia? Orsù se proprio non vuole studiare, prima di mettere un commento si faccia un salto su wikipedia!

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  6. Comunico ai signori:

    Rob
    Wilson
    Chuck Noland
    Frank

    che non pubblicherò più i loro commenti, per quanto divertenti, per riportare un po' di ordine. E si, sono un censore: vi anticipo così evito di trovarmi mille commenti di critica. Grazie, a presto

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