Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

lunedì 15 novembre 2010

Il mondo dei replicanti

Surrogates (2009)
di Jonathan Mostow
fantascienza


Bruce Willis si aggira con tupè arancione (sembra Biscardi) e smorfia da leafting (sembra Zoolander) in un mondo futuroide dove gli esseri umani sono sostituiti da surrogati (o "surroghi", termine aberrante) robot: uomini e donne imbruttiscono nelle loro case mentre gli androidi cui sono collegati cerebralmente vivono la vita di tutti i giorni. Risultato: tutti appaiono belli e tirati a lucido, ma non sai se la bella donna con la quale stai parlando sia in verità un ciccione disteso nella sua stanza. Qualcuno però decide di rompere l'equilibrio con una particolare arma che intacca la perfezione dei replicanti: colpendo loro riesce a causare la morte di chi vi è collegato. L'agente Tom Greer, duro a morire e ad accettare la realtà posticcia in cui vive, sarà costretto ad accantonare il suo manichino per scendere in campo mostrando muscoli e ferite per salvare/risvegliare il genere umano. Si rischiava di imbattersi in un surrogato di tanta fantascienza già vista, ma la riflessione sull'uomo che ha rinunciato alla sofferenza della realtà per rifugiarsi in un mondo plastificato votato all'apparenza è incisiva e convincente. E permette di sorvolare su una trama debole e un'azione con pochi sussulti.

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