Ambigui riflessi
The Dark Mirror (1946)
di Robert Siodmak
noir
Il tema del "doppio" è un topos letterario che attraversa l'arte drammatica sin dai tempi di Plauto. Qualche migliaio di anni dopo il cinema se n'è riappropriato con esiti alterni: qui a raccoglierne l'eredità è Robert Siodmak, uno dei migliori interpreti del noir classico, che tralascia ambientazioni malavitose e fumo di sigarette per dare il là ad un film più "giallo" che "nero". L'indagine di un misterioso omicidio sembra portare dritta ad una sola conclusione, ma la principale indiziata ha una gemella. Una è colpevole, l'altra innocente (è sempre Olivia De Havilland, ottimamente sdoppiata per l'occasione), ma non potendo risalire alla reale assassina, le indagini si bloccano. La palla passa così ad uno psicologo che da il via ad un sottile gioco psicanalitico che sposta la tensione dallo stomaco alla testa. Opera più ingenua rispetto ad altri must del periodo, ma del quale si apprezzano la rigorosità stilistica e l'incalzante ricerca della verità pervasa da una coinvolgente e strisciante ambiguità che crea il giusto pathos.
martedì 9 marzo 2010
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