Anche i ricchi piangono
Io sono l'amore (2009)
di Luca Guadagnino
drammatico
Prologo di emozionante bellezza: una sequenza di immagini di Milano ricoperta di neve introduce la cena di compleanno del capofamiglia dei Recchi, imprenditori tessili dell'altissima borghesia milanese. Tra il capoluogo lombardo, Sanremo e Londra si consumano i drammi della famiglia; le vicende della "fabbrichetta" (qualcuno vuole vendere, qualcun altro no), e quelle sentimentali della figlia che si scopre avere preferenze più per le donne che per gli uomini, rimangono un po' sullo sfondo, schiacciate dal tema dolminante: la madre (Tilda Swinton che si mangia tutti gli altri, se pur bravi, protagonisti) instaura un rapporto sempre più intimo con Antonio, giovane amico del figlio e provetto cuoco con il quale sta per aprire un ristorante. La loro passione è descritta con delicato e silenzioso lirismo, i sospetti crescenti del figlio con coinvolgente pathos, prima che le sue paure deflagrino in tragedia. Poteva essere un' interesante analisi della vita della Milano bene, invece la storia, se pur raccontata con mano abile ed esteticamente ammirevole, si consuma tutta su se stessa fornendo ben pochi aspetti di riflessione umana e sociale come invece ci si sarebbe aspettati.
domenica 8 agosto 2010
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