Moti senza centro
Agora (2010)
di Alejandro Amenabar
drammatico
All'inizio del V sec d.C. Alessandria D'Egitto è una delle città più importanti del mondo, centro propulsore di arte e filosofia e vera Babele di religioni. Ci sono i ferventi cristiani, gli ebrei, i pagani adoratori di statue. E poi c'è Ipazia (Rachel Weisz), che scruta i moti celesti, insegna la filosofia e predica l'uguaglianza delle religioni (e la loro inferiorità rispetto alla scienza). Quando i pagani offesi dai monaci parabolani passeranno alle maniere forti, gli altri insorgeranno sottomettendoli e distruggendo la sontuosa biblioteca, scrigno di cultura e di sapere, manco fossero un'orda barbarica. Una volta preso il potere non lo gestiranno meglio dei predecessori, mettendo sostanzialmente all'indice i non credenti e la filosofa, affascinata più dai misteri del cosmo che da quelli teologici. Monoteisti e non scagliano pietre e anatemi, si sfidano a colpi di lance e proclami, l'affannarsi dell'uomo nella piazza è guardato come un ridicolo formicaio mentre la rigorosità del dato certo è vista come unica strada per quella presunta libertà per cui Ipazia finirà martire. Film nuovo nell'eccentrica filmografia di Amenabar (si va da The Others a Mare dentro), sempre ben confezionato, che cerca di essere imparizale mettendo all'indice tutti i fanatismi e le loro assurde deviazioni ma che finisce per ritrarre in modo spietato solo i cristiani, rozzi, bigotti e violenti, postulando la supremazia della scienza sulla vacuità della religione.
martedì 25 maggio 2010
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