Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 25 maggio 2010

Agora

Moti senza centro

Agora (2010)
di Alejandro Amenabar
drammatico


All'inizio del V sec d.C. Alessandria D'Egitto è una delle città più importanti del mondo, centro propulsore di arte e filosofia e vera Babele di religioni. Ci sono i ferventi cristiani, gli ebrei, i pagani adoratori di statue. E poi c'è Ipazia (Rachel Weisz), che scruta i moti celesti, insegna la filosofia e predica l'uguaglianza delle religioni (e la loro inferiorità rispetto alla scienza). Quando i pagani offesi dai monaci parabolani passeranno alle maniere forti, gli altri insorgeranno sottomettendoli e distruggendo la sontuosa biblioteca, scrigno di cultura e di sapere, manco fossero un'orda barbarica. Una volta preso il potere non lo gestiranno meglio dei predecessori, mettendo sostanzialmente all'indice i non credenti e la filosofa, affascinata più dai misteri del cosmo che da quelli teologici. Monoteisti e non scagliano pietre e anatemi, si sfidano a colpi di lance e proclami, l'affannarsi dell'uomo nella piazza è guardato come un ridicolo formicaio mentre la rigorosità del dato certo è vista come unica strada per quella presunta libertà per cui Ipazia finirà martire. Film nuovo nell'eccentrica filmografia di Amenabar (si va da The Others a Mare dentro), sempre ben confezionato, che cerca di essere imparizale mettendo all'indice tutti i fanatismi e le loro assurde deviazioni ma che finisce per ritrarre in modo spietato solo i cristiani, rozzi, bigotti e violenti, postulando la supremazia della scienza sulla vacuità della religione.

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