Sorprendente poesia chapliniana
Lars and the Real Girl (2007)
di Craig Gillespie
commedia drammatica
Lars è un uomo pacato e silenzioso affetto da disturbi dell'affettività, vive da solo in un garage, non ha vita sociale e rifugge qualsiasi contatto umano. Incapace ad amare, ordina letteralmente una donna in silicone che doterà di una vita propria dalle mile sfaccettature. Bianca diventà così l'espressione di quello che lui ha sempre desiderato, anche perchè amici e conoscenti, su consiglio della dottoressa Dagmar (la spettacolare Patricia Clarkson), gli reggeranno il gioco mentre, con la scusa di curare la "ragazza", psicanalizzerà lui. Ne nasce una straordinaria ed agrodolce poesia (anche grazie ai decadenti paesaggi della provincia americana e ad un tappeto musicale di disincantata malinconia) dove si ride e si piange come succedeva con Charlie Chaplin, grazie al perfetto meccanismo che ci coinvolge pian piano proprio come accade agli abitanti del villaggio che ne asseconderanno la finzione (Bianca farà volontariato, litigherà e troverà persino lavoro in un susseguirsi di trovate spesso geniali). Ma il rapporto di Lars (interpretato da un tenero Ryan Gosling che rievoca un po' Rain Man, un po' il surreale rapporto di Tom Hanks con il pallone Wilson in Cast Away), con lei e con la dottoressa sarà l'occasione per lui e per tutta la comunità per accorgersi del vero valore dei rapporti e dell'imprescindibile importanza di un reale contatto umano.
venerdì 15 gennaio 2010
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