Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

giovedì 4 marzo 2010

Alice in Wonderland

Sottomondo sotto tono

Alice in Wonderland (2010)
di Tim Burton
avventura/fantasy


Tim Burton prende Alice, la fa crescere (non solo in grandezza, ma anche in età), la getta in un mirabolante Sottomondo (che stupisce per cinque minuti, poi annoia) saccheggiando un po' dai testi di Carroll e un po' mettendoci del suo. La ragazza, oramai diciannovenne, ripercorre il viaggio onirico intrapreso anni prima, imbattendosi nelle medesime tappe e nei medesimi soggeti come il Bianconiglio, il Brucaliffo, lo Stregatto, e, ovviamente, il Cappellaio Matto: Johnny Depp dovrebbe essere l'emblema di questo carnevalesco mondo all'incontratio mentre invece è solamente un ipertruccato manichino con gli occhi grandi e il cervello fino, troppo fino per uno che dovrebbe aver perso "qualche venerdì". Tutto infatti è privo di quella surreale inquietudine e incantata assurdità che dovrebbe carratterizzare l'universo ideato dallo scrittore inglese. E soprattuto dove lo smarrimento nei meandri della subcoscienza diventa un'esperienza razionalissima, che vedrà la protagonista diventare la paladina dei ribelli della Regina Rossa (una macrocefala ed espressiva Helena Bonham Carter, unico personaggio veramente azzeccato), in lotta con quella Bianca, in un manicheismo senza sfumature tipicamente disneyano. Ovviamente tifiamo per la prima, ben sapendo che la gara è persa in partenza: nel rocambolesco finale il fantasy puro (con tanto di armature, spade e drago!!) scalza il fiabesco, rendendo ancor più grossolano il tutto. In un mondo che dovrebbe attrarci ogni secondo con la sua proverbiale meraviglia, quando il Cappellaio si esibirà nella patetica "deliranza" finale, avremo solamente voglia di tornare alla realtà.

5 commenti:

  1. Un consiglio: se dovete guardarlo, lasciate perdere il 3D. Cioè, il consiglio sarebbe di non guardarlo proprio, ma se ci tenete così tanto meglio optare per la classica bidimensione. Io l'ho visto così, ma ho letto svariati commenti, unanimi nel sostenere che il 3D qua delude, perchè il film è stato concepito per il 2D e solo successivamente adattato al 3D.
    Tornando al film: l'impressione è che Tim Burton si trovi a disagio quando la materia da plasmare presenta già di per sè troppi elementi fantastici, perchè ha bisogno di immettere lui, in storie all'apparenza "normali", le sue pennellate di visionaria meraviglia. Qua invece (e in parte anche con Willy Wonka), nel tentativo di farlo, il film collassa: a livello visivo c'è un certo impatto, l'ambientazione è suggestiva ecc, ma stringi stringi la storia è tutt'altro che straordinario. Quando poi prende la deriva fantasy c'è davvero da incazzarsi.

    RispondiElimina
  2. qualcuno dovrebbe dire a Tim Burton che non esiste solo Jonny Depp come attore. e se proprio non può farne a meno, che almeno gli attribuisca un ruolo (e dei truccatori) diversi: non si capisce perchè il cappellaio matto sia anche l'eccentrico proprietario di una fabbrica di cioccolato... Ah poi sarebbe bello che capisse che esistono anche colori differenti dal viola! Ok che va di moda, però...

    capiz

    RispondiElimina
  3. Effettivamente ricorda Willy Wonka. E ancor di più ricorda quello che fa la sua parodia in Scary Movie (o uno del genere). Cmq è vero che ultimamente la coppia si è riproposta più volte, ma se c'è un attore eclettico è proprio Johnny Depp (che qui comunque delude)

    RispondiElimina
  4. Condivido la condanna del 3D aggiungendo un'osservazione che prescinde dal singolo film: il 3D "uccide" la luminosità, il colore e - quel che è peggio - i dettagli (in particolare sui volti, incidendo quindi moltissimo sull'espressività).
    Per quanto riguarda la povera Alice, mi ha deluso la banalizzazione dei personaggi, soprattutto l’averli spogliati di quella inquietante ambiguità che rendeva la storia interessante ai più grandi più ancora che ai bambini.
    Sono diventati tutti buoni per sconfiggere il drago cattivo al grido di “abbasso la capocciona maledetta”!
    Ma soprattutto: dove sono il mitico tricheco e il carpentiere con le loro ostrichette?!?

    RispondiElimina
  5. Per non parlare poi del "non compleanno"...tra l'altro oggi è il mio!

    RispondiElimina